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Tombola di Natale al Policlinico Tor Vergata: 3 gennaio 2013

Carta da regalo dal colore rosso, verde e bianco. Abeti e neve stilizzati, adesivo e forbici: sta per iniziare la tombola di Natale! In realtà le tombole sono sparse lungo tutto il periodo natalizio e si svolgono in diversi reparti del policlinico. Può capitare molto facilmente che il tuo vicino di cartella sia stato da poco operato oppure è in attesa dell’intervento. Al reparto di cardiochirurgia è forte il bisogno di ridere e trascorrere insieme del tempo in allegria. Un semplice gioco come una tombola può cambiare la vita di una persona.
L’associazione di volontario “In punta di piedi” opera presso il Policlinico Tor Vergata (PTV) e nell’area romana per le attività di assistenza al malato, ai familiari e al corpo medico-infermieristico: i ruoli principali sono la presenza, l’ascolto e il dialogo.
In collaborazione con la Cappella PTV promuove la formazione di animatori spirituali e affianca i ministri straordinari dell’eucarestia, con gli enti territoriali (ospedali, musei, università, diocesi, pastorale universitaria e sanitaria) attua progetti di solidarietà.
La tombola è il luogo di ritrovo di grandi e piccini, della famiglia e del quartiere. Chi non ha mai provato gusto nel sorteggiare un numero e a darne il corrispondente significato nella smorfia? Abbiamo la smorfia napoletana, romana, fiorentina e ovviamente quella personalizzata in cui l’improvvisazione ha la meglio. Lo stare insieme, il ridere, il non percepire lo scorrere del tempo sono aspetti banali e semplici per chi può godersi una tombola in tranquillità ma sono gesti fondamentali per chi è malato.
La tombola diventa uno strumento per riportare quotidianità, normalità, familiarità dove manca ovvero da soli in ospedale. Non provate gusto nel vedere qualcuno scartare il regalo appena ricevuto? Non provate piacere nello scoprire piano piano quel sorriso espandersi?
Il rumore nello scartare un regalo ha qualcosa di magico, a volte fa più effetto il pacco che il contenuto perchè ci permette di immaginare quello che vorremmo. Sembra surreale che in un luogo di dolore e sofferenza si possa ridere e chiacchierare serenamente ma è così, almeno per qualche ora.
Le tombole, i regali, i partecipanti e i reparti si susseguono: cardiochirurgia, neurologia, chirurgia generale. Ve la immaginate nei prossimi anni una tombola di reparto? “Torre 6, piano 7, lato est, stanza 18, letto B ha fatto ambo!” <<Chi?>> “Giovanni!”.
In realtà questa è fantasia, purtroppo molte persone non possono spostarsi perchè sono monitorate oppure hanno gravi difficoltà fisiche. Siamo ormai giunti all’Epifania, nota comunemente come befana, ma non confondiamo l’importanza di semplici e quotidiani gesti con la banalità e la superficialità.
Una parola, un sorriso, un saluto, uno sguardo, una breve chiacchierata o un lungo dialogo dovrebbero esser il nostro gesto quotidiano di solidarietà.
In ospedale, almeno,  è così!

Rubrica culturale

Da sinistra: Eleonora Gidaro, Francesco Buzzi, Nicoletta Gasparrini, Maria Francesca Piervirgili, Stefano, Antonio Pallotti, don Massimo Angelelli





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