Quando ero bambino ogni anno partecipavo alle colonie estive: alcuni anni il viaggio era in bus altri invece in aereo ma ogni volta c’erano i miei genitori ad accompagnarmi e a salutarmi dal vetro della corriera o dell’oblò. Arrivo nella capitale cieca quando sta per farsi buio e il primo obiettivo è raggiungere l’albergo ma qui, pur facendo parte della comunità europea, non usano l’euro ma la corona cieca (1 euro è pari a circa 25 corone), moneta che mi serve per il biglietto dell’autobus. Mentre tengo in mano una banconota verde grande come cento 100 euro ma che ne vale solo 4 il vento me la ruba e così un po’ goffo, come Poldo dietro l’anatra, inseguo quell’unica banconota che mi permetterà di raggiungere il collegio. Il tempo di poggiare la borsa in stanza e sono subito fuori prima che la copisteria chiuda: in mattinata avevo contattato la tipografia per accordarmi sulla stampa del poster, viaggiare con un tubo che sembra il bazooka di Rambo non è agevole,...