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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

Ufficio liturgico - Lezione n.9 corso di formazione Ministero straordinario della comunione: la pastorale dei malati in ospedale e nelle case

Insieme a don Ferdinando Altieri, cappellano dell'Ospedale San Giovanni dell'Addolorata, durante la simulazione di ingresso e incontro fra ministro straordinario della comunione e persona con malattia.  Roma, 27 gennaio 2017 Ufficio Liturgico, San Giovanni in Laterano

HiTEG presso INAIL - Medicina del lavoro

Presso ‘INAIL – Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale’ per lo sviluppo e applicazione di metodologie e tecniche innovative per la valutazione del rischio e degli effetti sulla salute in esposizioni ambientali e occupazionali. Monte Porzio Catone 11/01/2018

Pizza&Film del 10 gennaio 2018 al Policlinico Tor Vergata: la malattia terminale

Le persone con malattia terminale in Italia sono già 250 mila (fonte INAIL) e col progredire dell’età media tenderanno ad aumentare. Se da un lato si propone la soppressione di neonati con patologia, delle persone con disabilità grave, degli anziani soprattutto se non autosufficienti dall’altro si vuole diffondere l’eutanasia terminale: questa è la illusoria libertà dei più forti contro i più deboli. In questi casi è insostituibile il ruolo della famiglia che deve trovare sostegno nel territorio e nelle strutture sanitarie quali hospice e personale specializzato nelle cure palliative, non può valere la ragione utilitaristica delle spese improduttive troppo gravose per la società. Pizza&Film del 10 gennaio 2018 promossa dall’associazione In Punta di Piedi e dalla Cappella PTV

Lezione n.6 corso di formazione n.10 Animatori Volontari Spirituali

“E’ sbagliato allontanarsi dal paziente perché il paziente non è solo una forma biologica ma è una persona e se vuoi curare il paziente devi curarlo come persona, non puoi curare un organo. La persona con malattia terminale resta tale però possiamo curarla, possiamo curare la sua persona, possiamo farci carico della sua storia. Quando muore una persona e si chiede il perché: il perché è una domanda di senso che appartiene a ciascuno di noi. L’autopsia ci dice come qualcuno è morto ma non il perché. La scienza arriva ad una soglia oltre la quale non può andare e non può rispondere ad una domanda del genere. La scienza ci dice come (aneurisma, ischemia, infarto) ma il perché è altra cosa. Il perché è una domanda di senso che ciascuno di noi deve affrontare e noi possiamo accompagnare le persone a questa riflessione”, Il commento di padre Massimo Angelelli, direttore nazionale CEI - Pastorale della Salute al documentario sanitario e di animazione spirituale. 08/01/2018, Aula Anfite...