Le persone con malattia terminale in Italia sono già 250
mila (fonte INAIL) e col progredire dell’età media tenderanno ad aumentare. Se
da un lato si propone la soppressione di neonati con patologia, delle persone
con disabilità grave, degli anziani soprattutto se non autosufficienti dall’altro
si vuole diffondere l’eutanasia terminale: questa è la illusoria libertà dei
più forti contro i più deboli. In questi casi è insostituibile il ruolo della
famiglia che deve trovare sostegno nel territorio e nelle strutture sanitarie
quali hospice e personale specializzato nelle cure palliative, non può valere
la ragione utilitaristica delle spese improduttive troppo gravose per la
società.
Pizza&Film del 10 gennaio 2018 promossa dall’associazione
In Punta di Piedi e dalla Cappella PTV
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